STORIA
La chiesa plebana di San Pietro si mostra molto particolare già per la sua posizione isolata in cima ad un colle di un centro appenninico importante come Tizzano Val Parma, da dove domina tutta la vasta area circostante. Questa pieve romanica, citata per la prima volta in un documento del 1004, è stata costruita in pietra ed è ascrivibile all'XI secolo. Presenta una pianta basilicale a tre navate, con una torre posta al centro della facciata, che ha funzione di campanile e di ingresso. Proprio per la presenza di questa massiccia torre, la pieve di Tizzano può essere considerata come un raro esempio nel romanico padano di clocher-porche, una tipologia di chiesa particolarmente diffusa in Francia.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La chiesa ha subito radicali modifiche e numerosi rifacimenti tra l'XI e il XII secolo, se si considera che le tre absidi dell'impianto originario sono state demolite e sostituite da un coro a pianta quadrata. Inoltre il portale alla base del campanile è frutto di un intervento seicentesco e le tre cappelle laterali sono state inserite in un secondo momento sul fianco laterale. Tutte queste aggiunte sono state costruite con la stessa rustica muratura appenninica della pieve romanica in pietra naturale conferendole un aspetto uniforme. Sul fianco meridionale si trovano alcuni resti degli archetti pensili che decoravano le linee di gronda e al centro si apre un secondo portale che fungeva in passato da ingresso principale. Per quanto riguarda invece la sua struttura interna, i restauri hanno riportato alla luce, oltre alla copertura a capriate in legno, la nuda muratura che appare altrettanto rustica proprio come quella esterna. La navata centrale è scandita in cinque arcate da massicci pilastri cilindrici, i cui capitelli hanno cubo smussato. La costruzione sommaria della muratura nelle pareti, nei pilastri, nei capitelli e negli archi ha fatto pensare che doveva essere sanata dal rivestimento a intonaco forse destinato ad essere ricoperto da affreschi. É probabile che quest'ultimi, se furono già eseguiti in epoca romanica, siano stati sostituiti da altri di epoca successiva. L'ultima edizione della decorazione a fresco risale al 1485, secondo la testimonianza riportata da un'iscrizione. Le tracce superstiti di questi affreschi quattrocenteschi sono stati strappati per essere poi restaurati e trasferiti nella parrocchiale di Tizzano, dove ora sono visibili. In particolare, in due di questi quattro dipinti, oltre alla data di esecuzione, compare anche una scritta allusiva ai committenti e all'ignoto artista emiliano che li ha eseguiti.
LETTURE CONSIGLIATE
F. Barili, Tizzano Val Parma: i castelli, la chiesa plebana, figure di tizzanesi, Parma 1970.
S. Stocchi, La pieve di Tizzano, in Italia Romanica. L’Emilia-Romagna, Milano 1984.
A. Leporati, Le chiese di Tizzano a Val Parma, Tizzano Val Parma 1989.