STORIA
La Pieve di San Giovanni Battista situata a Renno, una piccola frazione di Pavullo nel Frignano, si presenta come un monumento così suggestivo ed enigmatico che nella sua forma attuale resta ancora di difficile interpretazione. L’epoca di fondazione non è del tutto certa, in quanto le sue origini potrebbero risalire al XII secolo o addirittura rimandare ai secoli VIII - IX. Quando nel 1157 la sede plebana della prima chiesa cristiana di San Vincenzo a Monteobizzo venne trasferita, per le sue cattive condizioni, proprio alla pieve di San Giovanni Battista di Renno, quest'ultima divenne la più influente dell'appennino modenese, con giurisdizione su oltre trenta chiese. Nel corso del XVIII secolo subì una ricostruzione, come viene confermato dall'iscrizione in facciata ma, ad eccezione dell'abside e del campanile settecentesco, non è facile individuare l'età delle varie parti della muratura eseguita rusticamente in pietra.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La facciata a capanna, priva di decorazione e con un portale architravato al centro, appare molto antica, ad eccezione dell'apertura di tre finestre settecentesche. Infatti sono proprio le sovrastrutture settecentesche, quali soffitti e intonaci, che non permettono di scoprirla fino in fondo e forse il suo fascino deriva in parte anche da questo aspetto così enigmatico. In seguito, l'intervento di restauro che risale al 1782 ha inciso in maniera evidente sulla sua struttura esterna, a tal punto da determinare la sostituzione del portale e l'apertura di finestroni nella facciata e nell’abside. La pianta della pieve è basilicale a tre navate, monoabsidata, a quattro campate. La copertura in legno con travi a vista dipinte è frutto di un rifacimento settecentesco. Invece nell’abside e nel lato nord dell’edificio si notano i caratteri originali delle mura perimetrali, rimasti intatti nelle prime file di pietre squadrate a differenza dei tratti irregolari presenti nel resto della muratura che evidenziano gli interventi avvenuti nelle epoche successive. L’interno della chiesa si apre sulle tre navate sorrette da pilastri, quattro dei quali presentano una curiosa forma ottagonale, che potrebbero essere anche un indizio dell’età antica della chiesa. Infatti gli elementi più interessanti e suggestivi sono caratterizzati proprio dagli archi e dai sostegni intonacati che appartengono all'originale costruzione romanica. Tra i sostegni figurano coppie di pilastri rettangolari e ottagonali: i primi terminano con una cornice tra pilastro ed arco; mentre gli ultimi possiedono capitelli a tronco di piramide con spigoli incavati dove sono incise delle rosette. Quest'ultime sono state interpretate come un monogramma di Cristo disposto a ruota, simili a quelle ravennati visibili in Sant'Apollinare in Classe. Le diverse congetture su queste colonne ottagonali e sui relativi capitelli hanno indotto ad ipotizzare origini franche o bizantine, con proposte di datazione risalenti anche al IX secolo.
LETTURE CONSIGLIATE
F. Richeldi, Renno di Pavullo, Modena 1984.
S. Stocchi, La pieve di Renno, in Italia Romanica. L’Emilia-Romagna, Milano 1984.
A. Pini, Renno. Splendore e declino di una pieve del Frignano. Il feudo Montecuccoli e la comunità, Pavullo 2003.